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Biblioteca

La Biblioteca del Centro Internazionale di Studi Rosminiani

La storia

La Biblioteca viene formalmente istituita nel 1966, con la costituzione del Centro Internazionale di Studi Rosminiani, ed ha per scopi precipui quelli di: 

  • conservare, incrementare, valorizzare e rendere fruibile il patrimonio librario appartenuto a Rosmini, all’Istituto della Carità (Rosminiani) e agli illustri personaggi che, nel corso del tempo, hanno donato, in tutto o in parte, i propri fondi librari; 
  • raccogliere il materiale relativo ad Antonio Rosmini, coevo e posteriore, in funzione della sua consultazione e della redazione continua della “Bibliografia degli scritti editi di Antonio Rosmini”;
  • radunare il materiale librario di corredo per facilitare le ricerche degli studiosi sulla vita e sul pensiero di Antonio Rosmini e dell’Istituto della Carità e delle epoche storiche ad essi relative.

Formatasi lentamente con l’unione di differenti fondi, fin dalla fondazione è collocata al primo piano (“piano nobile”) del palazzo e, limitatamente ad alcuni fondi, in altre aree non direttamente accessibili dal pubblico.

Il patrimonio

Nella Biblioteca del Centro Internazionale di Studi Rosminiani sono conservati i seguenti fondi, confluiti nel corso del tempo:

  • il fondo librario appartenuto ad Antonio Rosmini, facente originariamente parte della biblioteca privata che il filosofo portò con sé nel marzo del 1826, trasferendosi da Rovereto a Milano per ragioni di studio e che accrebbe con successive aggiunte. Fu lasciata da lui a Stresa, alla sua morte, dopo averla utilizzata nel periodo 1851-1855 per ultimare le proprie opere ed ammonta a circa 2.000 volumi di politica, questioni morali e filosofia. Cfr. A. Gonzo (ed.), La Biblioteca di Antonio Rosmini. Le raccolte di Rovereto e Stresa, 2 voll., Soprintendenza per i beni storico-artistici, librari e archivistici, Trento 2013–2017.
  • la precedente “Biblioteca rosminiana”, fondata da padre Giovanni Pusineri presso il Collegio Rosmini al Monte nel 1939 e da lui incrementata fino alla sua morte (1964), con cui si radunava il materiale di interesse rosminiano. Cfr. G. Pusineri, La Biblioteca di Antonio Rosmini, in «Almanacco dei bibliotecari italiani», Palombi, Roma 1955, pp. 135-138.
  • la Biblioteca Medica “Giuseppe Montesanto”, fondo librario di circa quattromila volumi dal XV al XIX secolo, raccolta dal medico e storico della medicina Giuseppe Montesanto (1779-1839), docente all’Università di Padova, e acquistata alla morte di lui da Rosmini per il suo progettato (e irrealizzato) Collegio Medico San Raffaele. Cfr. Biblioteca medica del prof. Giuseppe Montesanto. Catalogo, Cartallier & Sicca, Padova 1839.
  • la “Biblioteca Sciacca”, donata per testamento al Centro Studi dal suo fondatore e presidente, il filosofo siciliano Michele Federico Sciacca (1908-1975), comprendente circa 10.000 volumi soprattutto di filosofia.
  • il fondo “Carlo Gray”, lasciato in eredità al Centro dal noto giurista e studioso rosminiano (1893-1959), comprendente circa 7000 volumi prevalentemente di diritto e filosofia. Cfr. E. Pignoloni, Carlo Gray, «Rivista rosminiana», fasc. I, gennaio-marzo 1959, a. 53, p. III.
  • il fondo “mons. Giorgio Zunini”, donato alla sua morte dallo stesso sacerdote (1903-1977), docente di psicologia e ascritto rosminiano, consistente in ca. 5.000 volumi, soprattutto di psicologia e religione. 
  • il fondo “Domenico Bulferetti”, donato dal figlio Luigi; consta di circa 4.000 volumi di vario argomento, appartenuti al noto docente e letterato (1884-1969).
  • il fondo “Bruno Brunello”, appartenuto al famoso filosofo e studioso mantovano, cultore del pensiero politico e giuridico di Rosmini; si tratta di circa 7.000 volumi, quasi tutti di argomento filosofico.
  • il fondo “Attilio Franchi”, donato generosamente dalle figlie dell’eminente studioso ed esponente politico bresciano (1926-2016) insieme all’archivio appartenutogli (versato in ASIC). Per ragioni di spazio, tale fondo librario è stato depositato presso la Biblioteca Rosminiana della Casa Natale di Antonio Rosmini a Rovereto.
  • il fondo “Carlo Caviglione”, ricco di circa tremila volumi appartenuti all’avvocato e filosofo torinese, 
  • una selezione dei fondi: “Damiano Avancini” (circa 10.000 volumi, fra cui moltissima narrativa di fine XIX secolo), direttore della “Rivista Rosminiana” e fondatore della Associazione degli ex allievi rosminiani (1871-1962); “Vittoria Fabrizi De’ Biani”, scrittrice perugina vicina all’ambiente rosminiano, il cui archivio è conservato in ASIC (+ 1957); “Francesco Borella”, filosofo e giurista (1883-1963), che lasciò 3.000 volumi, soprattutto di diritto.
  • Infine, la parte più rilevante e notevole del patrimonio librario posseduto dall’Istituto della Carità, prevalentemente radunato dalle case di Domodossola, Torino, Stresa, Pusiano, Roma e Rovereto, appartenenti alla Provincia Italiana del medesimo.

La Biblioteca del Centro Studi viene aggiornata e incrementata annualmente con acquisti (favoriti anche dal c.d. “decreto Franceschini” del Ministero della Cultura), scambi e donazioni di materiale da parte di privati; per ragioni di spazio, si è scelto di sospendere l’acquisizione di fondi interi.

Attualmente, il patrimonio complessivo si aggira intorno a 110.000 volumi e opuscoli tra incunaboli, cinquecentine, seicentine, settecentine, edizioni del ‘800 e moderne); vi sono poi 500 carte geografiche e mappe, ca. 400 periodici correnti ed estinti, incisioni e fotografie.

La Biblioteca raccoglie anche spogli di materiale bibliografico su Rosmini, Sciacca e Rebora.

Di e su Clemente Rebora si è cercato di radunare anche il più possibile del materiale indicato in R. Cicala – V. Rossi, Bibliografia Reboriana, Olschki Editore, Firenze 2002.

Tutto il materiale della Biblioteca è fruibile unicamente in consultazione e ne è escluso il prestito.

Orari e accesso

Lunedì 9-12, 15-18

Martedì 9-12, 15-18

Mercoledì 9-12, 15-18

Giovedì 9-12, 15-18

Venerdì 9-12, 15-18

Sabato chiuso

Domenica chiuso

Altre chiusure: festività civili nazionali, feste di precetto cattoliche, 1° luglio (memoria liturgica del beato Antonio Rosmini). Eventuali chiusure straordinarie possono avvenire per cause estemporanee.

L’accesso è consentito previo appuntamento concordato con il Direttore della Biblioteca, telefonando al n. 032330091 o mandando una email a biblio@rosminiofficial.eu.

Catalogo

In sede è consultabile, in formato cartaceo, il catalogo alfabetico (autore e argomento) a schedine che raduna tutto il materiale catalogato dal 1966 al 2015. Questo catalogo è in fase di digitalizzazione.

Sono presenti anche un catalogo informatico generale, incompleto, ed un catalogo completo del materiale entrato dal 2015 in poi.

Sono anche disponibili in sede cataloghi cartacei relativi a particolari fondi.

Da alcuni anni, è iniziata la catalogazione SBN del materiale della Biblioteca, in continuo aggiornamento. È possibile verificare sul database OPAC la disponibilità del materiale già registrato:

Bibliografia e sitografia

  • Annuario delle Biblioteche italiane, vol. 4, Palombi, Roma 1976, pp. 436-437.
  • Catalogo delle Biblioteche del Piemonte, vol. I, Edizione Bibliografica, Milano 1994, pp. 279-281.
  • F. Malaguzzi, Legatori e legature del Settecento in Piemonte, Torino 1989, pp. 11, 114-115,122.
  • Istituzioni culturali del Piemonte, a cura della Regione Piemonte, Torino 1990, fasc. 10.
  • Indirizzario culturale: istituti e musei in Piemonte, a cura della Regione Piemonte, Torino 1991, pp. 51-55.
  • Biblioteche in Piemonte, a cura della Regione Piemonte, Torino 1992, p. 207.
  • Annuario AICI – Associazione delle Istituzioni Culturali Italiane, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2007 e successive edizioni.

Si vedano anche le edizioni più recenti dei suindicati repertori.

La biblioteca aderisce al SIBEP – Sistema biblioteche ecclesiastiche piemontesi: https://www.sibep.it

Si veda la scheda della Biblioteca sul sito dell’ICCU: https://anagrafe.iccu.sbn.it/isil/IT-VB0014