Attività Scientifica
Convegni
La Cattedra Rosmini (1967 – 1997)
La “Cattedra Rosmini” è nata nel 1967 per iniziativa del filosofo Michele Federico Sciacca, all’indomani della nascita del Centro internazionale di Studi Rosminiani.
Uno dei problemi dell’epoca, infatti, consisteva nel fatto che Rosmini, dopo la morte, aveva attraversato decenni conquistando occasionalmente singoli studiosi, ma mai i centri di studio e le università laiche ed ecclesiastiche.
Per il mondo cattolico, a frenarne la conoscenza e la divulgazione, pesava come un macigno la condanna delle XL Proposizioni teologiche e filosofiche emanata dall’allora Santo Uffizio nel dicembre 1887 e resa pubblica nel marzo 1888 col decreto Post obitum.
Per il mondo laico pesava il relegamento che la scuola gentiliana ne aveva fatto, presentando Rosmini come un “Kant italiano”, in sostanza come un epigono dell’idealismo tedesco. I primi appiattivano Rosmini su san Tommaso, i secondi sull’idealismo tedesco.
Bisognava “sdoganarlo”, e per farlo bisognava restituirgli nelle sedi ufficiali la sua carta originaria di identità. E i tentativi fatti fin allora avevano ottenuto modesti successi. Sciacca trovò da subito una soluzione efficace: il Centro doveva avvicinare alla conoscenza di Rosmini i docenti ed i giovani delle università.
Fu così che nacque la “Cattedra Rosmini”. Essa doveva svolgersi annualmente a Stresa, nell’estate, ed offrire ai partecipanti “lezioni” sul pensiero di Rosmini. Venivano invitati giovani universitari e docenti di ogni ordine e grado, favorendo le spese di viaggio e di soggiorno.
Il primo corso venne già realizzato nei giorni 21-30 agosto 1967, neanche un anno dopo l’inaugurazione. I nomi dei relatori, che affiancavano con tavole rotonde le lezioni di Sciacca, di alto profilo. Tra i presenti (un centinaio proveniente da tutta Italia), il ministro della pubblica istruzione Luigi Gui, il vescovo di Novara Cambiaghi.
Il tema generale era un programma che rivelava le intenzioni future del Centro: Il pluralismo filosofico e Antonio Rosmini nell’unità della metafisica classica. Si voleva iniziare facendo scoprire al mondo della cultura la fecondità rosminiana dei due principi della libertà del filosofare e della conciliazione delle sentenze.
Col termine “cattedra” si voleva indicare che i fondamenti di ogni novità andavano cercati non tradendo ma radicandosi nei valori del passato, valori che potevano trasmetterci solo i “maestri” del pensiero. Cattedra, quindi, come luogo di ascolto prima che di proposte.
Col termine “pluralismo” si indicava l’apertura senza pregiudizi ad ogni frammento vecchio e nuovo di verità. Col termine “unità della metafisica classica” si voleva affermare che ogni valore sarebbe stato solido solo se radicato nella stabilità dei principi ontologici.
I corsi si tenevano al Palazzo dei Congressi di Stresa, nella cosiddetta “Sala dei Quattrocento”.
Nei corsi successivi, da tante università italiane cominciarono ad affluire a Stresa, in crescendo, decine di docenti accompagnati da nutriti gruppi di giovani universitari. Le giornate passavano in piacevoli ascolti e dibattiti, che poi proseguivano sul lungolago di Stresa e nei numerosi alberghi e ristoranti che li ospitavano. Si riusciva a combinare insieme la concentrazione sui temi trattati e il sollievo di una città a vocazione turistica.
Col secondo corso del 1968, sempre nell’agosto, si cominciarono ad istituire 25 borse di studio, mirate a favorire la partecipazione di giovani laureati e laureandi provenienti da lontano. La borsa copriva il soggiorno in albergo a Stresa e il rimborso del viaggio. In seguito le borse di studio aumenteranno e permetteranno a tantissimi giovani italiani e stranieri di accostarsi a Rosmini e familiarizzare col suo pensiero.
I partecipanti a questo secondo corso erano già il doppio (200) rispetto al primo. Per l’occasione era già pronta la stampa degli Atti del primo corso. Pubblicati sporadicamente nei primi anni, col 1984 (corrispondente al XVIII corso) i contributi dei vari relatori ai corsi della “Cattedra Rosmini” sono stati raccolti annualmente e pubblicati in volume, prima (1984-1994) dalla casa editrice Spes di Milazzo, a cura di Peppino Pellegrino, poi dalle Edizioni Rosminiane Sodalitas di Stresa: Rosmini e la storia (1986), Poesia, verità e mistica (1986), Pensiero rosminiano e cultura contemporanea (1987), Rosmini e l’illuminismo (1988), Rosmini: tradizione e modernità (1989); Rosmini e la cultura della rivoluzione francese (1990), Etica e politica. Filosofia pratica o filosofia della pratica? (1991), Il divino nell’uomo (1992), Siamo immortali? La riforma rosminiana dell’antropologia (1993), Stato unitario e federalismo nel pensiero cattolico del Risorgimento (1994), La forma morale dell’essere (1995), Perché il mondo piuttosto che il nulla (1996), Le due linee della filosofia moderna: da Cartesio a Hegel o da Cartesio a Rosmini? (1997), Rosmini e la domanda di Dio tra ragione e religione (1998).
La “Cattedra” si è tenuta ogni anno, regolarmente, sino al 1997, quando sono stati costituiti i Comitati regionali e il Comitato Nazionale per le celebrazioni del bicentenario della nascita di Rosmini. Sono state, così, realizzate nuove apposite iniziative che hanno preso il posto della “Cattedra”, il cui compito era ormai esaurito.
I Convegni Regionali e Nazionali (1998-1999)
Nel 1995 si annunziava all’orizzonte il secondo centenario della nascita di Rosmini.
Già nel 1989 il Comune di Rovereto, l’Istituto di Scienze religiose di Trento e l’assessorato alla cultura della Provincia Autonoma di Trento avevano stipulato una convenzione che aveva dato vita al “progetto Rosmini”, destinato alla promozione di Rosmini, con sullo sfondo il bicentenario della nascita, da raggiungere attraverso convegni biennali, con relative pubblicazioni.
Dopo un incontro con le autorità della Regione Piemonte, quest’ultima approvò nel 1997 un analogo piano di attività, con annesso sostegno economico, per la celebrazione del bicentenario: una serie di convegni annuali (1995-1997), una videocassetta su Rosmini, l’allestimento a Torino di una mostra storica dal tema Rosmini e il Risorgimento (inaugurata ai primi di dicembre 1997, nella vecchia aula del Parlamento Italiano appena restaurata, e rimasta aperta sino alla fine di febbraio 1998), un’altra mostra rosminiana itinerante tra le città d’Italia, una guida illustrativa su Rosmini, tante pubblicazioni, convegni e conferenze in varie città d’Italia, continue visite al Centro di comitive laiche ed ecclesiastiche.
Vi furono così tre convegni annuali sostenuti dalla Regione e chiamati “Corsi straordinari della Cattedra Rosmini”. Il primo aveva come tema Perché il mondo piuttosto che il nulla? (1995) il secondo Da Cartesio a Hegel o da Cartesio a Rosmini? (1996), il terzo, che cadeva nell’anno del centenario, Rosmini e la domanda di Dio tra ragione e religione (1997). L’intento era di mettere in evidenza la fecondità del pensiero di Rosmini sui tre temi più cari alla filosofia: mondo, uomo, Dio.
La Provincia del Verbano Cusio Ossola patrocinò la ristampa degli Scritti politici di Rosmini in edizione anastatica, omaggiata a tutte le Presidenze delle Amministrazioni Provinciali d’Italia.
Le iniziative locali culminarono nel congresso internazionale tenuto a Stresa (Hotel La Palma), dal 24 al 30 agosto 1997, sul tema Rosmini e la domanda di Dio tra ragione e religione. Il convegno si è aperto con l’emissione del francobollo commemorativo del bicentenario, da parte delle Poste Italiane, e si è chiuso a Domodossola il 30 agosto, con intervento del vescovo Clemente Riva e lo scrittore e critico letterario Carlo Bo.
Nello stesso tempo, a Roma si costituì un Comitato Nazionale, con l’appoggio del Governo italiano presieduto da Lamberto Dini. Il Comitato si insediò nel dicembre 1996 presso il Ministero dei Beni Culturali sotto la presidenza di Pietro Prini e la vicepresidenza di Mario D’Addio.
Il giorno 28 maggio 1997, il Comitato organizzò una solenne cerimonia di commemorazione a Roma, nella sala d’Ercole Farnese, Palazzo dei Conservatori, in Campidoglio. Erano presenti il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, il presidente della Camera dei deputati Luciano Violante, il presidente del Senato Nicola Mancino, il presidente del Pontificium consilium de cultura cardinale Paul Poupard.
Con l’inizio del 1998, poterono partire tutti i progetti del Centenario nazionale: traduzione in lingua francese della Introduzione alla filosofia di Rosmini; una collana di pubblicazioni di studi seri su Rosmini fatti nel passato e al presente irreperibili; convegni e incontri rosminiani nelle più prestigiose università europee ed americane; la Bibliografia Rosminiana di Cirillo Bergamaschi; la stampa del volume di Rosmini Della missione a Roma di Antonio Rosmini. Commentario e di quello di L. Malusa Antonio Rosmini e la congregazione dell’Indice; numerosi seminari sul pensiero politico e giuridico di Antonio Rosmini (alcuni negli Stati Uniti d’America) tenuti dai più famosi docenti universitari italiani e stranieri, dai quali si ricavò il volume An Introduction to the Thought of Antonio Rosmini, pubblicato nel 2000 dalla Loyola University.
A coronamento delle celebrazioni vi fu il convegno internazionale di Roma, svoltosi dal 26 al 29 novembre 1998 nella Sala dello Stenditoio del Complesso monumentale del San Michele. Intervennero mons. Giovanni Battista Re (che recò i saluti del Papa), il presidente della Camera dei deputati Luciano Violante, il direttore dell’ufficio centrale per i beni librari Francesco Sicilia. I lavori si conclusero all’Accademia Nazionale dei Lincei ed a Palazzo Giustiniani.
Da quel convegno si decise, terminato il tradizionale corso della “Cattedra Rosmini”, di iniziare un nuovo ciclo di convegni rosminiani, con titolo e intento differenti: nacquero così i “Simposi Rosminiani”.
I Simposi Rosminiani (2000 – 2022 )
Nell’anno 2000, si è deciso di mutare il nome della “Cattedra Rosmini” in “Simposi Rosminiani”.
“Simposio” è il titolo di un dialogo filosofico platonico, e Platone era uno dei filosofi di riferimento di Rosmini. La parola evoca il confluire di più pensatori attorno ad un tema in un clima disteso, come tra commensali amici. I commensali, inoltre, giungono da posizioni diverse, e sono metafora della varietà delle vivande che vengono servite a tavola.
Con la nuova dizione, il Centro intendeva dire che avrebbe invitato persone di orientamento diverso dal suo, e avrebbe cercato nel dialogo pacifico la possibilità di un accordo.
La sede dei corsi fu spostata dal Palazzo dei Congressi al Colle Rosmini di Stresa, nella Sala Rebora, accanto alle tombe di Rosmini e di Rebora.
Bisognava che la voce di Rosmini entrasse in sintonia con le altre voci della cultura. I “Simposi” avrebbero dovuto continuare a proporre Rosmini, a farsi anche nello spirito rosminiano. Ma avrebbero dovuto ascoltare di più gli altri, tenendo d’occhio soprattutto i problemi odierni.
Con queste aspirazioni in testa, nell’agosto del 2000 si svolse il primo corso dei Simposi col titolo La filosofia dopo il nichilismo. Le borse di studio non erano più 100, ma 50. I giorni non più una settimana, ma quattro. I partecipanti iscritti più di 200, oltre la capienza della Sala Rebora. I volumi degli Atti dei “Simposi”, anch’essi con scadenza annuale ed editi da Edizioni Rosminiane, sono: La filosofia dopo il nichilismo (2001), La fine della persona? (2002), Il sacro e la storia. Le civiltà alla prova (2003), Umanità globalizzata? (2004), Cristianesimo senza teodicea? (2005), Naturale e soprannaturale nel pensiero moderno (2006), Etica contemporanea e santità (2007), Bellezza, filosofia, poesia (2008), La coscienza laica: fede, valori, democrazia (2009), Educare: come? Unità dell’educazione, libertà d’insegnamento, carità intellettuale (2010), Antonio Rosmini e il problema storico dell’Unita d’Italia (2011), Felicità e cultura dell’anima (2012), Nel mondo della coscienza. Verità, libertà, santità (2013), Rosmini e Newman padri conciliari. Tradizionalismo, riformismo, pluralismo nel Concilio Vaticano II (2014), Uomini, animali o macchine. Scienze, filosofia e teologia per un “nuovo umanesimo” (2015), Persona, Psiche e società. Sulle tracce dell’umano (2016), I semi del Verbo nel pluralismo religioso, teologico e filosofico (2017), Riforma del pensiero, della società, della Chiesa (2018), Il ‘68: una rivoluzione dimenticata o da dimenticare? (2019), Legge, coscienza e libertà. Teologia, filosofia e diritto a confronto? (2020), Tra Cesare e Dio. La cultura del Risorgimento a 150 anni da Porta Pia (2021), Antonio Rosmini e le ontologie contemporanee (2022).
I “Simposi Rosminiani” hanno tenuto venticinque corsi e si sono conclusi con il XXV Corso, nell’agosto 2022. Alla chiusura di tale Corso, il Centro internazionale di Studi Rosminiani ha considerato esaurita la prima fase che aveva originato i “Simposi”. Tale fase era nata attorno alla Nota dottrinale del 2001 con cui la Congregazione per la Dottrina della Fede liberava le XL proposizioni rosminiane da ogni censura ed anzi riabilitava in pieno il nome di Rosmini come filosofo cattolico, portando alla sua beatificazione (18 novembre 2007).
A partire dall’incipiente anno 2023, il Centro internazionale di Studi Rosminiani ha deciso di concentrarsi su quella che Rosmini chiamava la sua “opera più importante”, ossia la congregazione religiosa da lui fondata nel 1828 a Domodossola.
Poiché, nel 2028, cadrà il secondo centenario della fondazione dell’Istituto della Carità (Rosminiani), si è reso necessario orientare il contenuto dei detti Simposi in funzione della celebrazione di tale anniversario.
Ecco perciò il titolo di “simposi straordinari”, che si terrà per il prossimo sessennio (2023-2028) e che intende presentare al mondo ecclesiastico e laico la figura di Rosmini a tutto tondo: come sacerdote, come religioso, come filosofo, come scrittore, come teologo, come letterato, come uomo di cultura, come patriota e, soprattutto, come uno dei più grandi italiani del XIX secolo.
I Simposi Rosminiani Straordinari (2023)
«Il 1° ciclo dei Simposi Rosminiani Straordinari, tenutosi dal 21 al 25 agosto al Palazzo dei Congressi di Stresa, ha goduto di un riscontro eccezionalmente positivo sia dal punto di vista quantitativo, sia da quello qualitativo. L’obiettivo di far conoscere e amare Rosmini da un vasto pubblico è stato ampiamente raggiunto, come dimostrano le numerose testimonianze di relatori e partecipanti, colme di sentimenti di gratitudine e di riconoscenza per il clima accogliente, per il dialogo vivace e aperto e per la bella opportunità di avvicinarsi a Rosmini in modo spontaneo, come si è soliti fare con un maestro e un padre spirituale.
Atteso con interesse dagli studiosi e dagli intellettuali e seguito con attenzione da media e opinione pubblica, questo Corso ha introdotto un primo carattere di novità aprendo il percorso quinquennale in vista del bicentenario di fondazione dell’Istituto della Carità (2028); ma molti altri sono stati gli elementi di originalità rispetto agli anni passati: la nuova impostazione tematica, che ha accompagnato l’articolarsi delle giornate, con una soddisfacente risposta da parte del pubblico, più vasto ed eterogeneo; il setting, con le caratteristiche di un salotto, dominato sullo sfondo dall’immagine di Rosmini immortalata da Vincenzo Vela; i dibattiti fra relatori, che hanno visto quest’ultimi confrontarsi e dialogare tra loro, proponendo anche punti di vista differenti per offrire al pubblico ulteriori approfondimenti; i relatori stessi, chiamati da una molteplicità di università (Milano, Torino, Roma, Varese, Como, Bergamo) e di centri culturali e di ricerca differenti, che hanno arricchito, grazie alla loro esperienza intellettuale, il confronto nella prospettiva di conciliazione delle sentenze, cara allo stesso Rosmini.
Ed ancora, una grafica rinnovata e colorata ha reso l’atmosfera più vivace ed accogliente: su pieghevoli e locandine dominava il colore rosso e si stagliavano la bandiera italiana, il volto e la firma di Rosmini, elementi scelti per richiamare al volume degli Scritti autobiografici. Diari, a cura di Ludovico Maria Gadaleta, recentemente editi (2022), che ha chiuso l’Edizione Critica e che sono stati il filo conduttore dell’evento.
Molti sono stati gli sponsor che hanno scelto di dare fiducia al Centro Studi: quelli di sempre, fedeli e sensibili, e quelli nuovi: enti, imprese e privati. Un ufficio stampa professionale ha accompagnato la campagna di promozione e sensibilizzazione sui media e social network, che ha raggiunto con articoli, foto, video e comunicati ben 139 testate giornalistiche, 17 agenzie di stampa, 9 radioTV e 66 piattaforme on line.
Due cose sono rimaste costanti: lo scopo precipuo della Cattedra prima e dei Simposi poi, ossia proporre Rosmini come un pensatore capace di far riflettere chiunque desideri affrontare i problemi della contemporaneità con adeguato spirito critico; e il clima di familiarità che regnava tra relatori e pubblico, colmo di una rispettosa attenzione verso tutti e tutto che ha contribuito a mettere ciascuno a proprio agio.
I Simposi 2023 sono stati il frutto più evidente di un processo di rinnovamento, in atto già da un anno, con cui il Centro Studi di Stresa ha inteso riaffermare la propria missione di promuovere Rosmini, offrire una ermeneusi ortodossa e autentica, sorvegliare perché interpretazioni di parte non pieghino il pensiero rosminiano a fazioni o correnti del momento. Il tutto, nella fedeltà al disegno di Rosmini stesso: promuovere la verità tutta intera, per condurre l’uomo ad una conoscenza amativa di Dio». (Lisci Benedetta, Simposi 2023: tra rinnovamento e tradizione, “Charitas”, ottobre 2023, n. 10, pp. 257-258)
Gli Atti sono usciti nel fasc. II/III (aprile-settembre) della “Rivista Rosminiana”.
L’Edizione Nazionale e Critica delle Opere di A. Rosmini
Leggi la storia dell’Edizione Nazionale e Critica (1975-2022) nella ricostruzione del prof. Samuele Francesco Tadini, pubblicata negli “Atti” del 1° Corso dei Simposi Rosminiani Straordinari: