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Archivio

L’Archivio Storico dell’Istituto della Carità

La Storia

Formatosi già durante la vita di Rosmini ed accresciutosi nel tempo in modo organico, l’Archivio Storico dell’Istituto della Carità (ASIC) è stato formalmente istituito a Stresa nel 1966 contestualmente alla nascita del Centro internazionale di Studi Rosminiani.

La sede dell’Archivio fu, fino al 2004, il terzo piano della Villa Ducale; per la ristrettezza di spazi e l’inadeguatezza dei locali, dal 2005 fu trasportato presso il Collegio Rosmini al Monte, a Stresa, in più idoneo ambiente. 

Per consentirne una maggior fruibilità agli studiosi e per assicurarne una migliore gestione, si attende oggi il momento più opportuno per ricollocarlo nella Villa Ducale, in apposita e rinnovata sistemazione, che consenta di mantenere la indispensabile vicinanza con la Biblioteca Rosminiana.

Il Patrimonio

Il patrimonio archivistico dell’ASIC – sia per la quantità della documentazione, sia per il valore storico dei documenti – costituisce una fonte primaria per la storia italiana del XIX secolo: contiene, infatti, tutta la corrispondenza del Rosmini con religiosi, amici, conoscenti e personaggi del mondo ecclesiastico, culturale, politico e civile italiano ed estero. Oltre alle lettere ricevute dal Rosmini, sono conservati i registri autografi delle minute delle lettere che il Roveretano inviava ai suoi corrispondenti, nonché, in molti casi, le minute stesse e le copie delle missive, realizzate dagli amanuensi di cui l’Autore si serviva.

La quasi totalità dei manoscritti delle opere di Antonio Rosmini e buona parte della sua corrispondenza (che in totale assommerebbe a 10.000 lettere inviate e circa 5.000 ricevute) è stata digitalizzata negli anni 2006-2007 dalla ditta Astra Media di Torino, per esigenze di conservazione e di fruizione. 

Oltre ai documenti legati alla storia dell’Istituto della Carità dal 1828 ai giorni nostri, l’ASIC conserva anche degli importanti fondi relativi a personaggi storici di primo piano, correlati in qualche modo al mondo rosminiano: fra questi, il filosofo Antonio Franchi; le scrittrici Antonietta Giacomelli, Angelina Lanza, Carla Cadorna e Vittoria Fabrizi De Biani; la pedagogista Adelaide Coari; il sacerdote e geologo Antonio Stoppani; i filosofi e sacerdoti Antonio Pestalozza, Michele Tarditi, Sciolla e molti altri.

Di particolare rilievo sono il “Fondo Michele Federico Sciacca” e il “Fondo Clemente Rebora”, che constano di diverso materiale documentario e oggettistica personale relativi al filosofo siciliano, primo Presidente del Centro internazionale di Studi Rosminiani e suo fondatore, ed al poeta e religioso rosminiano Clemente Rebora. 

L’Archivio custodisce anche, per conto della Biblioteca del Centro Studi, circa una settantina di incunaboli, nonché i codici provenienti dalla dissolta biblioteca del convento di Santa Giustina in Padova acquistati, negli anni ’20 del XIX secolo, da Antonio Rosmini. Ad essi si aggiungono altri codici e manoscritti, frutto di donazioni e acquisizioni. Cfr. G. Soranzo, Preziosi codici già del convento di Santa Giustina di Padova nella Rosminiana di Stresa, in «Atti e Memorie dell’Accademia patavina di scienze, lettere e arti», LXXIII, 1980-1981, n. 3, pp. 43-54.

Gli Archivisti

Fr. Vigilio Zenoniani
1887-1899 (col titolo di Vice archivista)

P. Ettore Caviglione
1899-1903

M.° Pietro Potrich
1903-1920
1921-1930

P. Ignazio Colombo
1920-1921
1931-1953 (aiutato nel 1940 da Fr. Cesare Rachelli, nel 1951 da Enzo Gritti, nel 1952 da Fr. Achille Camplani)

P. Giovanni Gaddo
1930-1931

P. Giovanni Pusineri
1953-1954 (aiutato dal M° Gian Stefano Castoldi e da E. Gritti)

P. Mariano Raoss
1954-1956 (aiutato da E. Gritti)

P. Pier Camillo Risso
1956-1967 (aiutato nel 1956 da P. Luca Laner, nel 1958-’63 da Fr. A. Camplani, nel 1964-’67 da P. L. Laner)

P. Luca Laner
1967-1972 (aiutato nel 1969-’70 dal Ch.° Paolo Zantedeschi)
1978-1988 (aiutato nel 1978 da P. Emilio Scottini)

P. Alfonso Ceschi
1988-1989
1996-2021

P. Ludovico Maria Gadaleta
2021-

Orari e Accesso

Chiusura: festività civili nazionali, feste di precetto cattoliche, 1° luglio (memoria liturgica del beato Antonio Rosmini). Eventuali chiusure straordinarie possono avvenire per cause estemporanee.

L’accesso è consentito esclusivamente su appuntamento concordato con l’Archivista, telefonando al n. 032330091 o mandando una email a asic@rosminiofficial.eu.

In conformità alla normativa italiana vigente (artt.122 – 127 D. Lgs. 42/2004), si ricorda che non è permessa la consultazione di:

  • documenti contenenti dati personali sensibili (cioè «idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale»), prima di 40 anni dopo la loro data;
  • documenti contenenti dati personali così detti sensibilissimi (cioè «idonei a rivelare lo stato di salute, la vita sessuale o i rapporti riservati di tipo familiare»), prima di 70 anni dopo la loro data;
  • documenti contenenti dati giudiziari, prima di 40 anni dopo la loro data.

In generale, non è consentita in ASIC la consultazione di documentazione riferita agli ultimi 70 anni.